Gentilezza – Onestà – Generosità
Tutti desideriamo una vita piena di gioie senza sofferenza, in cui possiamo affrontare eventuali difficoltà con intelligenza e saggezza. Quando viviamo grossi traumi, succede spesso che ci domandiamo, “Perché proprio io?” “Cosa ho fatto per meritarmi questo?”. Talvolta cerchiamo di trovare una risposta in qualcosa di più grande di noi, perché non riusciamo a darci una ragione logica dell’accaduto.
Lo Yoga ci aiuta ad affrontare con più serenità la vita in tutti i suoi aspetti. Ci da gli strumenti per riuscire a stare calmi e concentrati nei momenti di tensione, ci porta a capire i vari processi interiori ed esteriori, porgendo un’attenzione profonda a ciò che siamo e a ciò che ci circonda.
Questa preparazione non può essere acquisita attraverso la lettura di un libro, non può essere comprata, ma si impara provando, allenandoci lentamente, giorno dopo giorno. E’ un processo che si muove attraverso momenti di soddisfazione e di difficoltà, e che col tempo, la determinazione e la fiducia può dare grandi risultati.
Ma, come si fa?
I yoghin e le yoghini hanno sviluppato molti metodi per migliorarci, e ci sono dei testi esplicativi e precisi su come procedere. Lo Yoga è uno strumento Olistico, che prende in considerazione il complesso del nostro essere, quindi è necessaria una sintesi, un’applicazione pratica dei vari metodi, e tanta esperienza.
Yoga vuol dire Unione, fra corpo e mente, fra il lobo destro e il lobo sinistro del cervello. Patanjali ci ha donato uno delle chiavi più utili per seguire i vari passi sul sentiero dello Yoga nei Yogasutra. Ha elencato otto livelli ( Astanga yoga) che costituiscono un modo di comportarsi e vari metodi per migliorare la nostra vita , ogni livello porta al prossimo, ed è importante seguire i vari passaggi per raggiungere infine, lo stato di Yoga. Insieme gli otto livelli ci aiutano a calmare la nostra mente, a stare più in pace con noi stessi e con coloro che ci circondano.
- Yama disciplina, atteggiamenti verso il mondo che ci circonda
- Niyama restrizione, atteggiamenti verso noi stessi
- Asana posizione, esercizi fisici
- Pranayama regolazione consapevole del respiro
- Pratyahara controllo dei sensi
- Dharana concentrazione della mente
- Dhyana meditazione, processo di comprensione intensificato
- Samadhi estasi, unione totale con l’oggetto di meditazione
Con questo, Patanjali ci invita a entrare in una visione complessa e profonda, nel nostro studio dello Yoga. In effetti, non inizia con gli asana (le posizioni) ma con un comportamento etico, verso il mondo che ci circonda. Questa è la base dello yoga.
Yama la nostra disciplina, viene diviso in 5 aree:
- Ahimsa non-violenza, richiede un’attenzione verso tutti gli esseri viventi, soprattutto coloro che sono più deboli di noi.
- Satya sincerità: una comunicazione giusta e chiara, nel nostro modo di parlare, di scrivere, nei gesti e nelle nostre azioni.
- Asteya onestà: di non desiderare ciò che non ci appartiene, non rubare.
- Brahmacarya castità: ovvero la moderazione in tutte le nostre azioni.
- Aparigraha non-avidità: coltivare la semplicità.
Queste cinque parti di Yama, sono la base di chi vuole praticare lo Yoga, ma sono anche la base della nostra cultura cristiana, e quando ci guardiamo intorno, vediamo che tutte le grandi tradizioni spirituali e filosofiche si basano sugli stessi concetti.
Con le pratiche yoga, si posso sviluppare le proprie abilità, è necessario che venga fatto con intenzionalità pulite, senza secondi fini, senza approfittare degli altri , e con una modalità etica.
Queste attitudini morali, aiutano a mettere sotto controllo la nostra parte reattiva, ma è un processo, il cambiamento deve venire naturalmente con uno sforzo adatto alla nostra persona. Abbiamo una tendenza a ribellarci se ci vengono imposte delle regole troppo rigide. Ahimsa non-violenza, la generosità e la gentilezza, non deve solamente essere praticato verso gli altri, ma anche verso noi stessi. E qui arriviamo al secondo livello di Astanga yoga.